top of page

Notre Dame de Paris

L'amore vince su tutto ma non sempre! Il bello non sarà bello, il brutto non sarà brutto, il mostro non sarà mostro. Nella Parigi del 1482 vivremo immersi nella malignità, nell'ossessione e nella follia. Tutto ciò in cui crediamo sarà capovolto in un dramma che ha sapore d'eterno. Benvenuti a Notre Dame de Paris:

_S5A7670_edited.jpg

Zingara

Compagni – gridò uno di quei buffoncelli- la Esmeralda! La Esmeralda in piazza! Quella parola ebbe un effetto magico. In un vasto spazio lasciato libero tra la folla e il fuoco danzava una fanciulla. Non era alta ma lo sembrava per quanto era arditamente slanciata la sua vita sottile. Era bruna, ma s'intuiva che di giorno la sua pelle doveva avere quel bel riflesso dorato che ha nelle donne andaluse. Anche il suo piedino era andaluso poiché era nel contempo stretto e a suo agio nella graziosa scarpetta”. I capelli neri, gli occhi ardenti era una creatura soprannaturale.

Zingara - Marika
00:0000:00
_S5A7697_edited.jpg

Mi distruggerai

Tutti i giorni un'ora prima del tramonto del sole l'arcidiacono Frollo saliva le scale della torre e si rinchiudeva in quella cella, nella quale passava a volte notti intere. Quel giorno un rumore di tamburello e di nacchere gli era giunto all'orecchio proveniente dalla piazza del sagrato. Stava lì grave, immobile. Di tutta quella folla fissava una sola figura: la zingara!Sarebbe stato difficile definire la natura di quello sguardo e da dove venisse la fiamma che ne scaturiva. Era uno sguardo fisso eppure pieno di turbamento e tumulto.  

La danzatrice ballava agile, leggera, allegra e ignara del peso di quel temibile sguardo che le cadeva a piombo sulla testa.

Mi Distruggerai - Andrea
00:0000:00
Andrea Ricchiuto.jpeg

Il trovatello

Sedici anni prima dell'epoca in cui si svolge questa storia, un bel mattino della domenica in Albis, una creatura viva era stata deposta sul letto di legno infisso nel sagrato nella chiesa di Notre Dame. E'lì che si usava esporre i trovatelli alla pubblica carità. In effetti quel mostriciattolo non era un neonato, era un piccolo ammasso vivace da cui sbucava una testa invero deforme. Se ne scorgeva una foresta di capelli rossi, un occhio che piangeva, una bocca che gridava e dei denti che non sembravano chiedere altro che mordere. 

-Io adotto questo bambino- affermò Don Claude Frollo. Lo avvolse nella sua sottana e se lo portò via.

Il trovatello - Andrea R
00:0000:00

Bella

"...A quel punto una fanciulla vestita in modo bizzarro sbucò tra la folla, era la zingara che aveva tentato di rapire la notte precedente: Lei si avvicinò e slacciando una borraccia dalla cintura, la accostò dolcemente alle labbra aride del miserabile. Da quell'unico occhio si vide sgorgare una grossa lacrima, la prima lacrima che avesse mai versato in vita sua e bevve a lunghe sorsate..."

Bella - AndreaR - Andrea - Francesco
00:0000:00
_S5A7705_edited.jpg

Cuore in me

Il contrasto tra l’apollineo e il dionisiaco ritorna sottoforma di musical nel personaggio di Febo, esplicato in modo ammirevole in questo brano. 
Mente e cuore, ragione e sentimento, il conflitto interiore ed eterno. Cosa scegliere?

Cuore in me - Francesco
00:0000:00
_S5A7658_edited.jpg

La cavalcatura

Un bel mattino completamente guarito l'innamorato cavaliere giunse scalpitando alla porta di Fiordaliso, la sua penultima passione, una graziosa ragazza, una splendida dote. A Fiordaliso pesavano ancora sul cuore,le lunghe assenze di Febo, ma i suoi rimproveri furono smorzati in un tenero tubare. Si alzò e si precipitò sul balcone – Guardate – disse – è quella zingaraccia! 

- Di quale zingara parlate? - lui balbettò molto pallido.  

Fiordaliso, la cui gelosia poco tempo addietro così vivamente suscitata si era appena risvegliata, gli lanciò un'occhiata penetrante e colma di sfida. - Restiamo – riprese imperiosamente – e guardiamo fino alla fine!

La cavalcatura - Gessica
00:0000:00

Ti lascio un fischietto / Dio ma quanto è ingiusto il mondo

“Tu l’ami ma l’amo intorno, non sai che non c’è niente dentro” 
La profonda pienezza del brutto e la superficiale pochezza del bello in un canto di dolore e condanna. Dolore per l’amore impossibile, condanna per un Dio ingiusto che non sa legare cuori.

Ti lascio un fischietto / Dio ma quanto è ingiusto il mondo - AndreaR - Marika
00:0000:00
Andrea Ricchiuto.jpeg

Balla mia Esmeralda

“Due anni dopo in una tomba trovarono due scheletri, uno dei quali abbracciava singolarmente l'altro . Uno di quegli scheletri, che era quello di una donna, era ancora coperto di qualche lembo di una veste di una stoffa che era stata bianca. L'altro, che abbracciava stretto questo, era lo scheletro di un uomo. Notarono che aveva la colonna vertebrale deviata, la testa incassata tra le scapole e una gamba più corta dell'altra. Era evidente che non fosse stato impiccato ma che era giunto lì e lì era morto. Quando fecero per staccarlo dalla scheletro che abbracciava, cadde in polvere.”

Balla mia Esmeralda - Andrea R
00:0000:00

CREDITS:

Direzione artistica: Carmen Barattolo

Arrangiamenti vocali: Carmen Barattolo

Recording: Jar music studio

Mix & Mastering: Sound engineer Stefano Pavoni 

bottom of page